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DOVREBBERO ESSERE IN PENSIONE, MA VANNO A SCUOLA

Scritto da Salvatore Seno. Postato in Il Punto!

IL PUNTO!

di Michele NUDO *

Come è noto, la UilScuola è in prima linea per eliminare l'evidente e iniqua disparità di trattamento riservata ai lavoratori della scuola che, nonostante abbiano maturato il diritto alla pensione, sono stati  costretti ad iniziare l'anno scolastico

 

La riforma Fornero non ha tenuto conto della differenza esistente tra la normativa previdenziale del  comparto scuola rispetto a quella degli altri settori pubblici e privati, non considerando  che i lavoratori della scuola possono andare in pensione un solo giorno all'anno, il 1 settembre, indipendentemente dalla data di maturazione dei requisiti. È un vulnus che è stato riconosciuto anche dai Giudici del Lavoro dei Tribunali di Oristano, di Torino, di Venezia e Siena, che hanno accertato il diritto dei lavoratori ad essere collocati in quiescenza dal 31 agosto 2012.

Questa  "finestra speciale" è stata istituita a salvaguardia della qualità e della continuità del servizio scolastico e per questo non si tratta di un privilegio di pochi, ma un esigenza legata ad un bene comune: l'istruzione dei nostri alunni! La riforma Fornero invece non ha riconosciuto  la specificità della condizione del personale della scuola e conseguentemente l'equità di trattamento tra tutti i lavoratori in relazione ai requisiti per il pensionamento. Un provvedimento di questo tenore non solo avrebbe soddisfatto i criteri di equità richiamati, ma avrebbe consentito  anche di incrementare le immissioni di docenti giovani all'interno della scuola, riducendo il precariato e contrastando un';anomalia propria dell'Italia, che risulta essere il Paese dell'Unione europea con la percentuale più alta di insegnanti ultra cinquantenni e quella più bassa di insegnanti al di sotto dei 30 anni.

*Segretario Provinciale Uil Scuola Venezia

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